Idrocoltura delle piante d'appartamento

E’ un tipo di coltivazione delle piante senza la terra. Le piante non hanno sempre bisogno del terreno per vivere, esse hanno bisogno delle sostanze di nutrimento che loro assorbono con le radici. Assorbono acqua, ossigeno, anidride carbonica, azoto, fosforo, potassio, ferro e sono da sostegno per le piante. Nell’idrocoltura è più facile assorbire gli elementi nutrizionali, in questo sistema di coltura servono:

  • il portavaso dove viene messo l’idrovaso;
  • l’indicatore di livello;
  • il substrato;
  • la soluzione nutritiva.


L’idrovaso e il portavaso si trovano nei negozi diversi tipi di idrovasi e portavasi, sono formati da un vaso interno (idrovaso) che contiene la pianta e un vaso esterno, portavaso. Se si desidera fare un raggruppamento di più piante basta mettere tanti idrovasi in un unico portavaso grande. L’altezza dei vasi va dai 12 ai 18 cm, si consiglia di non usare vasi di metallo, soprattutto il rame, che a contatto con l’acqua rilascia elementi nocivi per le piante. La plastica è un materiale adatto, comunque per chi ama il rame può rivestire il vaso all’interno con un foglio di polietilene spesso per evitare contaminazioni. Quando la pianta viene inserita nell’idrovaso si mette dell’argilla espansa per ricoprire le radici e fare da supporto ad essa, poi l’idrovaso viene infilato nel portavaso pieno d’acqua per un terzo della sua altezza e provvisto, alla base, di buchi adatti alle radici della pianta per assorbire l’acqua che va aggiunta quando è scesa al massimo di 1 cm di altezza. Comunque nell’idrovaso c’è un indicatore che regola il flusso dell’acqua. Se si usa una fioriera, deve avere il fondo piano e un’altezza interna dai 19 ai 21 cm, quando sono sistemati i vasi dentro la fioriera si mette l’argilla espansa fino ai bordi dei vasi interni.

L’indicatore di livello è utile per sapere il livello d’acqua dentro il portavaso o nella fioriera. Può essere una scala graduata esterna se il vaso è trasparente o indicatore se i vasi sono opachi o per le fioriere. E’ un tubo con dentro un galleggiante che con un’astina rileva l’altezza dell’acqua, indica il minimo (Min) e il massimo (Max). l’indicatore deve essere tarato in modo da segnare il massimo a un terzo dell’altezza e il minimo quando raggiunge la parte più bassa dell’argilla espansa, se l’idrovaso è sul fondo della fioriera allora il minimo corrisponde al livello dell’acqua dove l’indicatore di livello comincia a galleggiare. In un vaso alto 12 cm e un massimo di 5 cm, l’acqua si aggiunge solo quando il livello è al minimo se si esagera le radici devono respirare.

Per trasformare una pianta che vive in terra in una da idrocoltura per prima cosa  si deve togliere la pianta dal vaso con cura per non rovinare le radici, si mette in un contenitore con acqua tiepida per una notte, si sciacquano le radici per eliminare la terra, si bagna l’argilla espansa e si mette la pianta e l’argilla nell’idrovaso, ora tutto va messo nel portavaso e si aggiunge la soluzione nutritiva e l’acqua.

Il substrato serve a dare sostegno alla pianta, viene utilizzata l’argilla espansa che è la più adatta rispetto al pomice, alla sabbia o ad altri. E’ porosa, lascia passare l’acqua e l’aria, sostiene al meglio la pianta e non subisce cambiamenti o si decompone. L’acqua salendo verso i capillari dà la giusta umidità. L’argilla espansa si può acquistare dai floricoltori specializzati, deve avere uno spessore da 0,5 a 2 cm e si deve lavare prima di usarla. Se si vuole controllare la porosità dell’argilla basta introdurla in un tubo di vetro alto e stretto e mettere un po’ d’acqua sul fondo, dopo 24 ore l’acqua dovrebbe salire di 10 cm, se ciò avviene è buona.

La soluzione nutritiva è del tutto diversa dalla coltivazione sulla terra, per questo i concimi devono essere diversi; le soluzioni nutritive adatte sono: Lewatit HD5 della Bayer, Idroponica dell’EniChem, ecc. Questa soluzione viene aggiunta, seguendo le istruzioni indicate sulle confezioni. Si fa un buco nell’argilla espansa al centro del contenitore e poi si versa l’acqua sulla soluzione in modo tale da agevolare l’assorbimento.

Le piante adatte per l’idrocoltura provengono da serre, piante ricavate da talee radicate in acqua o piante dimorate nella terra. Le più idonee sono le piante di serra dove si utilizza l’idrocoltura. Comunque si può cambiare una pianta normale di terra in una in acqua, basta seguire con attenzione alcune procedure: si devono prendere solo piante giovani con radici sottili, si toglie dal vaso e si immerge in acqua tiepida per una notte; il giorno dopo si lavano bene le radici dalla terra e si mette nell’idrovaso con l’argilla espansa lavata con cura. Infine si inserisce nel portavaso con la soluzione nutritiva e l’acqua per un terzo dell’altezza del vaso.

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