Origini e storia del Feng Shui

La prima teoria scritta del Feng Shui, l’I Ching: inizialmente, fu lo sciamano Kiang Shen a scrivere l’I Ching o Libro dei mutamenti, una base teorica del Feng Shui.

Dal Kan Yu alla nascita ufficiale del Feng Shui (618): lo sciamano Chang Liang era un profondo conoscitore del Kan Yu, in pratica il Feng Shui applicato al territorio, in pratica riguarda l’analisi del territorio e degli ambienti in base al tempo, aiutò Liu Pang a sconfiggere Shi-Huang e diede inizio alla dinastia Han che mantenne il potere per più di 400 anni, dal 206 a. C. al 219, grazie anche al Kan Yu che prevedeva tutto un sistema di collocazione dei palazzi, delle tombe e dei centri di amministrazione.

Il Feng Shui divenne una scienza con la dinastia dei T’ang che governo dal 618 al 960, si diffuse notevolmente e venne insegnata nelle scuole.

Con l’invasione dei Mongoli nel 1729 questa diffusione venne fermata; il suo sviluppo riprese un secolo dopo con la sconfitta dei Mongoli e l’inizio della dinastia Ming.

Tramonto e rinascita del Feng Shui: sotto la dinastia dei Ming, i maestri del feng Shui furono persone comuni, dotate di poteri naturali; con l’ultima dinastia Ch’ing (1644-1911) venne recuperata gran parte della grandezza dell’arte del Feng Shui.

Il feng Shui e la modernità: nel 1911 cadde l’impero cinese e con la Repubblica il Feng Shui non ebbe l’importanza che aveva in passato, non fu considerata parte delle scienza statali, ma comunque rimase parte della cultura cinese , fino a diffondersi in tutto l’occidente a partire dal XIX sec., prima in America poi nei paesi anglosassoni e nel resto d’Europa grazie anche alla nascita della bioarchitettura.

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